Gianni Versace. Il ritorno del mito sul piccolo schermo Stampa
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Fashion Designer
Giovedì 17 Ottobre 2013 00:00

19 luglio 1997, Gianni Versace viene assassinato davanti la sua villa di Miami.

A 16 anni di distanza, ancora non si è riusciti a comprendere il vero motivo, che spinse Cunanan, l’uomo indagato del crimine, a commettere l’omicidio.

Nel 2012, Antonio D’Amico, ex compagno di Gianni, ritornato sulle scene dopo anni di sofferenze e depressione, riaprì la questione chiedendosi il perché della chiusura veloce di un caso di questa portata, ponendo l’accento sulla possibilità di un delitto commissionato, forse dalla mafia, verso cui lo stilista aveva dei debiti, come ammise anche il pentito di ‘ndrangheta, Filippo Di Bella.

Tutte queste domande continuano a restare prive di risposte e, soprattutto, prive di senso.

In America, tuttavia, dal 5 ottobre è stato messo in onda, dal network Lifetime, un biopic della vita dello stilista calabrese, «House of Versace», tratto dal libro “House of Versace: the Untold Story of Genius, Murder and Survival” della giornalista Deborah Ball del Wall Street Journal.

Contrariamente a quanto ci si sarebbe aspettato, il film è incentrato sulla vita di Donatella Versace, a capo della società, e sul rapporto tra lei e il fratello Gianni, mentre più in ombra apparirebbe il ruolo del secondo fratello, Santo.

Una vita fatta di alcool e droga, attraverso i cui occhi si rivive la vicenda dell’omicidio, il rapporto con il fratello defunto, i sentimenti di contrasto e rivalità, che hanno seguito la loro crescita personale e professionale.

D’altro canto, come si può leggere anche nell’intervista al Women’s Wear Daily, Donatella boicotta il biopic, ritenendolo un prodotto di fantasia, pura fiction, ricco di menzogne e falsità, totalmente lontano dalla realtà.

Nonostante le pesanti accuse, il programma televisivo sembra accogliere molti consensi dal pubblico americano e l’attrice Gina Gershon, nel ruolo di Donatella, che inizialmente fu reticente ad accettare il ruolo, si è poi mostrata molto entusiasta di recitare nel film.

In Italia, invece, l’azienda Versace continua ininterrottamente la propria attività, tra la recente partecipazione alla Milano Fashion Week, per le prossime collezioni Primavera-Estate 2014, e l’apertura della nuova boutique a Roma, in Piazza di Spagna.

Il nuovo spazio presenta ai clienti una nuova idea di concept proposto dalla maison, che si ricollega alla cultura e all’arte italiana, di cui Roma fa da cornice. Gli interni sono stati curati dall’interior design Jamie Forbert e vantano lussuosi arredi e mosaici decorativi, distribuiti su 240 mq.

Gianni Versace resta ancora un maestro della moda ed un’icona del Made in Italy. Ritenuto il promotore delle Top Model come Linda Evagelista, Naomi Campbell, Claudia Schiffer, il primo a fare delle sue radici meridionali l’emblema della sua arte e del suo stile, basti pensare all’icona della medusa, tutt’ora oggi logo dell’azienda.

Il suo è uno stile forte e audace, con capi di pelle, trasparenze e linee sensuali, motivi barocchi e tessuti in maglia metallica, caratteristiche che evidenziano il genio estroso di un uomo, ancora una volta, destinato a diventare un mito.

Un mito che ha subìto la pazzia di un uomo o di uomini, che lo hanno tolto al mondo della moda troppo presto.


Angela Argirò

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